Mi interessava fare un approfondimento più tecnico sul progetto di migrazione in tecnologia Fabric Connect dell’ASST di Mantova per dare anche più significato , per un tecnico , alle parole Flessibilità ,Sicurezza,Visibilità e Semplicità che si sono utilizzate nei vari articoli e nel case study che vi riporto qui:
CASE STUDY
ARTICOLI
E’ stato il progetto più grande che ho seguito in prima persona dalle configurazioni all’installazione fino alla validazione e alla stesura delle documentazioni. Il progetto era mirato a sostituire un backbone ospf che topologicamente era una stella , ovvero tutti gli ospedali erano collegati con una sola fibra ottica all’ospedale centrale su un unica vlan.
Con questa architettura vi erano diversi punti deboli:
- Possibilità di movimenti laterali tra ospedali: L’unico modo per impedirli erano delle ACL che però risultano difficili da mantenere e non danno piena visibilità ( limitata possibilità di logging)
- Bassa Affibabilità: La ridondanza per ogni ospedale era garantita con un backup con MPLS che era costoso e lento. Un altro aspetto è che non tutte le topologie di rete sono “permesse” con un unica vlan OSPF (spanning tree) e fare tante punto-punto è molto oneroso dal punto di vista delle configurazioni da immettere sugli apparati.
- Flessibilità: Non c’era la possibilità di trasportare un L2 sul backbone L3.
UTILIZZO DELLE L2 VSN
Le L2 Virtual Service Network sono dei “tubi” che permettono di mappare delle vlan e trasportarle all’interno di un backbone Fabric ( SPBm). Di seguito in figura un esempio in cui si trasporta la vlan 20 tramite I-SID 100:
Il primo aspetto da sottolineare è la Semplicità di configurazione basta un comando su i due BEB ( Backbone Edge Bridge – sono due nodi della fabric) per trasportare una vlan da un punto all’altro di un fabric : vlan i-sid <vlan-id> <i-sid> . E’ l’i-sid ( o Service instance ID) è ciò che viene realmente trasportato all’interno della fabric , facciamo un esempio:
Vogliamo trasportare la vlan 20 dal router 1 al router 3 e i due sono raggiungibili tramite il router 2 tramite i-sid 100:
ROUTER 1
vlan i-sid 20 100
ROUTER 2
NESSUNA CONFIGURAZIONE
ROUTER 3
vlan i-sid 20 100
Voglio sottolineare tre situazioni in cui ho utilizzato le L2VSN per evidenziare la Flessibilità delle soluzione Fabric e la maggiore Sicurezza e Visibilità che ho potuto ottenere:
- Centralizzazione del controllo delle Vlan critiche: Si è deciso di eliminare il Layer 3 (L3) di queste vlan nei rispettivi ospedali e trasportare Layer 2 (L2) all’interno della Fabric verso l’ospedale centrale. Il L3 è stato configurato sul Firewall dell’ospedale centrale atto a fare segmentazione orizzontale. Nota : Siccome queste vlan critiche nei vari ospedali avevano stesso VLAN-ID si è dovuto fare un re-mapping nella sede centrale ( ciò che conta è I-SID nella fabric):
- OSPEDALE 1
vlan i-sid 50 200002
OSPEDALE 2
vlan i-sid 50 200003
OSPEDALE N
vlan i-sid 50 20000n
OSPEDALE CENTRALE
vlan i-sid 51 200002 (è la vlan 50 dell’ospedale 1)
vlan i-sid 52 200003 (è la vlan 50 dell’ospedale 2)
vlan i-sid 53 20000n ( (è la vlan 50 dell’ospedale n)
- Uniformare la VLAN degli ospiti : Abbiamo uniformato la vlan degli ospiti per tutti gli ospedali, centralizzando il captive portal. Questa scelta è più semplice rispetto ad un captive portal out of band.
- “Tunnellizzare” OSPF: In un ospedale c’era una terminazione di linee mpls che utilizzavano ospf con i router di sede. Avendo io sostituito il router di sede, avevo due scenari per imparare le rotte che arrivavano dalle linee mpls:
- 1. Attivare OSPF anche io , redistribuire le rotte OSPF nell ISIS ( Fabric) e poi fare l’inverso nella sede centrale. Quando ci sono due protocolli di routing di dinamici da dover interconnettere ci possono essere diverse complicazioni , dalle rotte riflesse, a router che installano rotte native ISIS che però imparano via ospf ect….
- 2. La seconda possibilità era quella di incapsulare il traffico ospf della sede periferica e portarlo alla sede centrale tramite una L2VSN . Questo approccio è stato quello che abbiamo seguito nell’implementazione che ci ha portato velocemente a conseguire il risultato .
UTILIZZO DI DIFFERENTI VRF e L3VSN
Senza entrare troppo nello specifico si sono utilizzati diversi VRF e le relative L3VSN per l’interconnessione tra di essi , per ottenere una segmentazione ancora più spinta e limitare al minimo i possibili movimenti laterali . I vari VRF sono stati messi in comunicazione tramite uno strato di “Firewalling” esterno alla fabric .
Questo approccio ha migliorato la Sicurezza e la Visibilità.
In conclusione la Fabric SPBm di Extreme networks permette l’implementazione di una rete davvero più Sicura e Flessibile configurabile con Semplicità rispetto per esempio ad una rete OSPF + MPLS .
Per ulteriori approfondimenti vi rimando qui: https://www.extremenetworks.com/solution/fabric-connect/